Dorut-Tilovat o Darut-Tilovat

Shakhrisabz è una delle città più antiche dell’Asia centrale, con una storia che risale a 2.700 anni fa. L’antico nome della città era “Kesh”. Il nome “Shahrisabz” significa “città verde”. La fama della città deriva dal suo status di luogo di nascita di Amir Temur (Timur) e, durante l’era timuride, divenne un importante centro culturale e spirituale di Maverannahr. Nella parte sud-orientale di Shakhrisabz si trova il complesso commemorativo Dorut-Tilovat, la cui costruzione fu iniziata per ordine di Amir Temur e si sviluppò in un complesso coerente tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo. Il nome “Qurʼon oʻqiladigan, tilovat qilinadigan joy” si traduce come “Luogo di lettura del Sacro Corano, un luogo di riflessione e contemplazione”.
Il periodo di Amir Temur-Tamerlano
Dorut-Tilovat è la parte superstite di un vasto complesso commemorativo che in precedenza comprendeva non solo le strutture oggi esistenti, ma anche numerose tombe e madrase associate alla più alta nobiltà dell’Impero timuride. Prima della costruzione del complesso, il sito era occupato da un antico cimitero di Sayyid, discendenti di musulmani la cui discendenza risale al profeta Maometto.
Il complesso di Dorut-Tilovat fu eretto in memoria del famoso personaggio religioso del XIV secolo, lo sceicco Shamsiddin Kulol, mentore del padre di Tamerlano, Amir Taragai, e dello stesso Tamerlano (1336-1405). Nella sua opera “Zafarnoma”, Sharafuddin Ali Yazdi scrisse: “Venerava sinceramente il caro sceicco Shamsiddin Kulol e visitava spesso la sua tomba benedetta (in pellegrinaggio).
Bahauddin Naqshbandi (m. 1389), che in seguito fondò l’ordine sufi Naqshbandi, fu anche un discepolo dello sceicco.
Lo sceicco Shamsiddin era un semplice vasaio (da cui il soprannome di Kulol: “vasaio” o “ceramista”), che si guadagnò il rispetto e la venerazione del popolo e, in seguito, della nobiltà. I suoi insegnamenti e la sua guida segnarono l’inizio dell’ascesa al potere della dinastia Timuride, un fatto notato sia da Amir Temur che, soprattutto, dal suo famoso nipote, Mirzo Ulugh Beg.
La tomba di Pir Shamsiddin Kulol divenne immediatamente un luogo di culto. Su ordine di Amir Temur, la sua tomba fu rivestita di lastre di marmo nero e, accanto ad essa, sui resti di un’antica moschea, fu costruito un mausoleo a cupola singola. Le spoglie di Amir Taragay, padre di Amir Temur, vi furono trasferite nel 1373. Nei decenni successivi, il memoriale si arricchì di nuove tombe, moschee e madrase associate ai nomi dei successori di Amir Temur.
La madrasa Dorut-Tilovat fu aggiunta a nord del mausoleo di Shamsiddin Kulol. L’intero complesso architettonico prese in seguito il nome di Dorut-Tilovat.
Completamento del complesso durante il regno di Mirzo Ulugh Beg
Durante il regno di Mirzo Ulugh Beg (1394-1449), un mausoleo a cupola fu eretto sulla tomba di Shamsiddin Kulol. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce doppie mura, confermando le fonti storiche secondo cui le fondamenta della tomba di Shamsiddin Kulol erano una moschea più antica risalente al X-XII secolo.
Nel 1435-1436, Mirzo Ulugh Beg, per conto di suo padre Shahrukh (secondo un’iscrizione sul portale), costruì una moschea utilizzando il sistema “kosh”, di fronte al mausoleo di Shamsiddin Kulol. L’ampia sala quadrata della nuova moschea fu coperta da una grande cupola rivestita di piastrelle blu. Per questo motivo, la moschea divenne nota come Kok Gumboz (“Cupola Blu”) e servì come moschea cattedrale del venerdì di Shakhrisabz.
A destra e a sinistra dell’edificio principale, baldacchini sostenuti da pilastri si estendevano come ali, in grado di ospitare un gran numero di fedeli. Il peshtak d’ingresso era rivolto a est. Il design decorativo era piuttosto sobrio, a differenza degli altri edifici di Ulugh Beg, ed era ornato dall’iscrizione: “Il dominio appartiene ad Allah, la ricchezza appartiene ad Allah”. Un piccolo minareto fu costruito nel cortile.
Il complesso Dorut-Tilovat ricevette il suo progetto definitivo nel 1438. Successivamente, adiacente al mausoleo di Shamsiddin Kulol, Ulugh Beg iniziò la costruzione di un mausoleo per i suoi parenti e discendenti, come indicato da un’iscrizione sotto la cupola. L’edificio è aggraziato e snello, con un alto tamburo che sostiene la cupola esterna, che all’epoca era a punta.
Si sono conservate antiche iscrizioni su lapidi di marmo che menzionano i nomi dei Sayyid, da cui il nome del mausoleo: Gumbazi-Seyidan (“Cupola dei Sayyid”).
Così, nel corso del XIV e XV secolo, attorno al cortile interno della Madrasa Dorut-Tilovat si sviluppò un unico complesso commemorativo, costituito dal mausoleo di Shamsiddin Kulol, dalla madrasa stessa con il gurkhan dell’emiro Taragay, da una moschea e da una tomba dinastica.
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